Blog di pensiero critico, letture, scrittura creativa, saggistica, cultura e altre stravaganze
Il pensiero critico è in perenne crisi. Sembra un gioco di parole, ma non lo è. Se non fosse una necessità si direbbe quasi, a guardarsi intorno, che la critica sia un lusso, una sorta di sofisticato e in qualche modo masochistico passatempo per spiriti polemici e cerebrali. E forse qualcuno, da qualche parte, ha sempre interesse a convincerci di ciò. In realtà lo spirito critico è una risorsa di base di cui disponiamo per adattarci, evolverci, sopravvivere alle piccole e grandi catastrofi della vita. Nella nostra esistenza quotidiana, sempre più sorretta e mediata dalla tecnologia, ci sembra di poter fare a meno di questo sforzo faticoso chiamato critica. C’è sempre qualcosa o qualcuno che ha già pensato per noi, selezionando quel che dovremmo pensare e dire, fare, mangiare. Quando tale sistema diventa pervasivo, ci ritroviamo come dei neonati avvolti in comode fasce predisposte da un amorevole genitore che ci vuol tenere al caldo e nel nostro eterno tempo fermo e immemore. Ma i neonati si evolvono in esseri adulti e pensanti, attraverso diversi stadi biologici, fisiologici, emotivi e intellettuali. Evolversi, cioè cambiare, è nella natura. Ma ogni cambiamento implica una prova da attraversare, un dolore da sperimentare, un pericolo da sventare, qualcosa da apprendere. E poi, ancora, decadere e infine morire. La mente critica non è che la nostra finestra aperta su questo universo in continua metamorfosi. La critica è la via della gioia.