Dopo la piena

Giù lungo er fiume maggio s’acchitta in fiore,
l’aria densa de glicini e de rose
rasserena er ricordo de le ore
de reclusione e de notti angosciose.

Si fissi l’acqua, se cheta la mente
che come i mulinelli gira a voto:
stasse a lambiccà nun serve a gnente,
ché dove er fiume finisce è noto.

Scorre pacioso, è passata la piena
co’ tutti quei detriti sparpajati
e i tronchi d’arberi disancorati:

lasciano dietro un marchio de pena,
la buca scoperchiata e le radici
nude nell’aria, spezzate e infelici.

Gianluca Cinelli

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