Su Volere la Luna, 24 gennaio 2021

Che la rivoluzione digitale muti il modo di concepire e produrre la cultura, è cosa nota. Tale transizione può anche avvenire rapidamente e all’improvviso, non per scelta ponderata ma per necessità, come è accaduto nel 2020 a causa della pandemia. Solo alla fine dello scorso febbraio si assisteva regolarmente alle lezioni scolastiche e universitarie, si presentavano libri in libreria, si visitavano i musei e le gallerie, si partecipava alle conferenze in modo tradizionale, cioè in presenza. Di colpo, da marzo, tutto ciò ha subito un contraccolpo che ha disorientato e talvolta perfino avvilito chi abitualmente fruisce della cultura o ne fa il proprio mestiere.